Pubblicato un rapporto con la roadmap ideale per abbattere dell'80% l'inquinamento da plastica entro il 2040. 16 maggio 2023 13:35
In vista del secondo round di negoziati a Parigi sul
trattato globale volto a ridurre l'
inquinamento originato dai
rifiuti plastici, il programma delle Nazioni Unite per l'ambiente (
UNEP) ha pubblicato un report ("Turning off the Tap: How the world can end plastic pollution and create a circular economy") con la roadmap per
ridurre dell
'80% l'inquinamento da plastica entro il
2040 e passare ad un'
economia circolare, anche impiegando tecnologie esistenti, a patto di mettere in campo misure drastiche, che riguardano politiche e mercato.
Già dal nome del report,
chiudere il rubinetto, è facile intuire l'approccio adottato.
"Il modo in cui produciamo, utilizziamo e smaltiamo la plastica sta inquinando gli ecosistemi, creando rischi per la salute umana e destabilizzando il clima - afferma
Inger Andersen, direttore esecutivo dell'UNEP -. Questo rapporto delinea una
tabella di marcia per ridurre drasticamente questi rischi attraverso l'adozione di un
approccio circolare che tenga la plastica fuori dagli ecosistemi, fuori dai nostri corpi, ma nell'economia. Se adottiamo questa roadmap anche nei
negoziati per il trattato sull'inquinamento da plastica, potremmo ottenere importanti vittorie economiche, sociali e ambientali".
Secondo UNEP, per ridurre l'inquinamento da plastica dell'80% a livello globale entro il 2040 occorre innanzitutto
eliminare la
plastica problematica e
non necessaria. Fatto ciò, sono tre le linee di intervento da adottare, ovvero: promuovere il
riutilizzo, riducendo in questo modo del 30% l'inquinamento da plastica entro il 2040;
riciclare di più, contribuendo a un ulteriore taglio del 20%; infine,
orientare in modo nuovo e
diversificare i
prodotti, così da ridurre del 17% l'inquinamento da plastica.
Sull'ultimo punto, il rapporto suggerisce "un'attenta
sostituzione di prodotti come involucri di plastica, bustine e articoli da asporto con prodotti realizzati con materiali alternativi come carta o materiali compostabili".
Il passaggio a un'economia circolare - si legge nel documento - comporterebbe
risparmi a livello globale per
1.270 miliardi di dollari, considerando i mancati costi e i ricavi del riciclo. Ulteriori
3.250 miliardi di dollari verrebbero risparmiati intervenendo su
esternalità relative a salute, clima, inquinamento atmosferico, degrado dell'ecosistema marino e costi relativi a contenziosi. Sempre secondo il rapporto, questo cambiamento potrebbe creare
700.000 posti di
lavoro netti entro il 2040, principalmente nei paesi a basso reddito, migliorando le condizioni di vita di milioni di lavoratori in contesti informali.
Per quanto concerne i
costi, la stima indica
65 miliardi di dollari all'anno, ma 113 miliardi è il costo del non intervento. Gran parte delle risorse potrebbero essere reperite
spostando investimenti pianificati per nuovi impianti di
produzione – che non sarebbero più necessari a causa della riduzione del fabbisogno di materiali – o introducendo un
prelievo sulla produzione di
plastica vergine.
Il rapporto raccomanda anche l'adozione di un
quadro fiscale, a livello globale, che consenta ai materiali
riciclati di
competere in condizioni di parità con quelli
vergini, favorire il passaggio a un'economia di scala e stabilire sistemi di monitoraggio e meccanismi di finanziamento.
Il rapporto UNEP indica anche le
politiche specifiche da adottare, inclusi standard per l'ecodesign, la sicurezza e misure per le plastiche compostabili e biodegradabili; come pure obiettivi minimi di riciclo, schemi EPR, fiscalità e divieti, strategie di comunicazione, appalti pubblici ed etichettatura dei prodotti.
Vedi anche:
Turning off the Tap: How the world can end plastic pollution and create a circular economy© Polimerica - Riproduzione riservata
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