Secondo round per la messa a punto di un accordo internazionale, vincolante, per la riduzione dell'inquinamento da materie plastiche. 25 maggio 2023 14:07
Prosegue la roadmap verso un
trattato internazionale, vincolante, per la
riduzione dell'
inquinamento da materie
plastiche, che nelle intenzioni delle Nazioni Unite dovrebbe essere raggiunto nel
2024, almeno in prima bozza.
Dopo l'avvio dei lavori, a dicembre dell'anno scorso in
Uruguay con la riunione preparatoria (
leggi articolo), il Comitato intergovernativo di negoziato
INC-2 si ritroverà a
Parigi dal
29 maggio al
2 giugno 2023, dove - sotto la supervisione del programma delle Nazioni Unite per l'ambiente (
UNEP) - si proverà a stendere una bozza di lavoro contenente gli
obiettivi del trattato, il campo di
applicazione e le misure di
prevenzione da adottare. L'incontro sarà preceduto dalle consultazioni regionali, in programma il 28 maggio 2023. Il programma provvisorio della seconda sessione è consultabile
QUI (PDF).
Le
posizioni dei diversi
governi non sono allineate: l'
Unione europea punta a obiettivi ambiziosi, potendo contare su un impianto normativo già delineato (Direttiva SUP, revisione della Direttiva imballaggi, limiti all'esportazione di rifiuti plastici, Reach), programma che potrebbe ottenere l'appoggio di alcuni paesi in via di sviluppo, mentre sembrano più riluttanti
Stati Uniti e paesi produttori di petrolio, come l'
Arabia Saudita.
In vista dell'incontro, l'UNEP ha pubblicato nei giorni scorsi un
report ("Turning off the Tap: How the world can end plastic pollution and create a circular economy") con la roadmap per ridurre dell'80% l'inquinamento da plastica entro il 2040 e passare ad un'economia circolare (
leggi articolo).
Sul trattato si è espressa
PlasticEurope, associazione dei produttori europei di materie plastiche, con una posizione
favorevole in termini di
obiettivi da raggiungere, anche ambiziosi, ma articolata per quanto concerne gli
strumenti da adottare (testo
QUI). In particolare, viene chiesto di creare un mercato più attraente e standardizzato per la
plastica circolare, incentivare una rapida espansione delle attività di raccolta, selezione e
riciclo (
anche chimico, con bilancio di massa) dei rifiuti, nonché attivare un sistema di
finanziamento a sostegno dei
massicci investimenti necessari per agevolare la transizione a un'economia circolare.
Greenpeace e altre
150 associazioni ambientaliste si sono mosse, preventivamente, per esortare con un appello pubblico (il testo
QUI) le Nazioni Unite ad agire per
impedire all’industria dei combustibili fossili di
compromettere il raggiungimento di un
accordo "efficace", in particolare quando si parla di ridurre la produzione di materie plastiche, misura ritenuta invece prioritaria dai firmatari.
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